Oggi anche a Firenze si può affrontare il ritardo di consolidazione e la pseudoartrosi con le ondedurto.
Il processo biologico di consolidazione delle fratture è piuttosto complesso ed il buon esito dipende da molti fattori.
Alcuni sono biologici ed individuali, su cui poco si può influire, ed altri legati alla vicinanza dei monconi ossei e alla loro mantenuta o meno buona vascolarizzazione per l’apporto di sangue e di fattori di guarigione.
Altro elemento fondamentale per il buon esito della guarigione è la perfetta immobilizzazione della frattura.
Questa può avvenire fondamentalmente in due modi : con il contenimento esterno di gessi o tutori o un fissaggio interno con mezzi di sintesi ossea quali viti, placche o chiodi endomidollari, inseriti cioè nel canale midollare dell’osso.
Il ritardo di consolidazione della frattura
Per ritardo di consolidazione si intende la ritardata guarigione di una frattura rispetto al tempo medio di consolidazione usuale di quel tipo di frattura, di quel segmento osseo, in una certa età rispetto ad un altra.
Infatti all’inizio di un evento fratturativo si può solo fare una previsione ragionevole sui tempi che porteranno alla guarigione radiografica e clinica.
I fattori che influenzano tale evoluzione sono davvero tanti ed imprevedibili per cui si può considerare non preoccupante un tempo che si prolunga anche due o tre volte il tempo considerato ottimale, generalmente tra i 4 e i 6 mesi.
Con provvedimenti opportuni, si può comunque per definizione giungere a guarigione.
La definizione di pseudoartrosi di una frattura
Per pseudoartrosi invece si intende il prolungarsi ancora del ritardo di guarigione fino a giungere a 6-9 mesi.
È una complicazione tardiva determinata dall’interruzione dei normali processi di guarigione della frattura.
Esistono tipi di diversi di pseudoartrosi per aspetto radiografico e per esiti prognostici.
Pseudoartrosi atrofiche o ipertrofiche
Si parla di pseudoartrosi atrofiche, cioè non vitali, o ipertrofiche ( vitali ma con processo molto lento ).
Anche in questo caso bisogna intervenire con opportune cure per scongiurare il ricorso ad un intervento chirurgico che comporta la revisione con eventuale innesto osseo e stabilizzazione con mezzi di sintesi.
La pseudoartrosi rappresenta una complicanza tardiva in circa il 5%-10% delle fratture.
Questa condizione determina dolore locale al movimento o al carico e alla digitopressione in corrispondenza della frattura.
La cura della pseudoartrosi con Ondedurto Focali a Firenze
In entrambe le situazioni suddette può essere utile avvalersi delle onde d’urto focali, che rispetto ad altri approcci consolidati per ritardi e pseudoartrosi, hanno il vantaggio di richiedere poche sedute.
La letteratura internazionale annovera da anni diverse pubblicazioni che confermano l’efficacia di questo trattamento, a seconda delle statistiche dal 50% ad oltre il 70% dei casi trattati.
Il razionale dell’impiego delle onde d’urto focali nella pseudoartrosi risiede principalmente in due fattori:
un meccanismo biologico di riattivazione della vascolarizzazione
e di proliferazione e attivazione osteoblastica, cioè delle cellule proposte a formare nuovo osso.
La nostra esperienza a Firenze nelle pseudoartrosi con le Ondedurto Focali
La nostra esperienza è basata sul trattamento di fratture localizzate in segmenti ossei distali e facilmente aggredibili quali metacarpi, metatarsi, malleolo peroneale o tibiale, scafoide.
Durante il trattamento il paziente ha avuto un disagio minimo, ha portato prevalentemente calzature normali, a forti alti che avvolgono la caviglia, ed occasionalmente una cavigliera.
Non ha fatto invece uso di stampelle.
Onde d’Urto Focali alternative alla chirurgia nelle pseudoartrosi
E’ stato evitato il ricorso all’intervento chirurgico con disagio e tempi di guarigione sicuramente maggiori.
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