La capsulite adesiva di spalla o spalla congelata o frozen shoulder per gli anglosassoni può trarre notevole beneficio dalla terapia con Onde d’Urto nelle sue varie modularità focali o a bassa intensità.
In oltre quarant’anni di lavoro abbiamo assistito ad una notevole evoluzione dell’approccio terapeutico di questa grave ed invalidante patologia della spalla.
Capsulite infiltrazioni riabilitazione e mobilizzazione in narcosi
Negli anni ottanta la prassi in uso era sottoporsi a un ciclo infiltrativo con steroidi ed anestetici, poi fisioterapia strumentale ed esercizi di mobilizzazione attiva e passiva.
Se tutto questo non portava beneficio nel giro di tre o quattro mesi, si procedeva alla mobilizzazione della spalla in narcosi in sala operatoria ( atto a mio parere poco rispettoso delle strutture anatomiche ) seguito da immobilizzazione in gesso in abduzione.
Il concetto era quello di “rompere” la fibrosi patologica capsulare che bloccava la spalla e dar luogo alla formazione di un cicatrice capsulare più favorevole per il movimento funzionale della spalla, che comunque spesso rimaneva limitato.
Capsulite adesiva spalla congelata e Onde d’Urto Focali
I tempi sono fortunatamente cambiati, con approcci terapeutici più rispettosi ed efficaci, prime fra tutte le Onde d’Urto Focali.
I primi studi positivi pubblicati sono del 2014, anche se noi avevamo iniziate a trattarne alcune già da prima con buoni risultati.
Noi le usavamo all’inizio soprattutto in soggetti che vedevamo fortunatamente nella fase iniziale e che non potevano / volevano sottoporsi alle infiltrazioni cortisoniche.
Non dimentichiamo che i cortisonici sono controindicati nel diabete, malattia favorente la capsulite adesiva, e considerati doping nello sport.
Il tessuto patologico della capsulite adesiva
Le alterazioni anatomopatologhe che si realizzano nella spalla congelata sono fenomeni soprattutto di fibrosi e di retrazione che riguardano la capsula e alcuni ligamenti periarticolari, in particolare il coracomerale, provocandone progressivamente il blocco funzionale.
Il tessuto patologico è caratterizzato dalla presenza di fibroblasti proliferanti e cellule infiammatorie croniche.
L’infiltrato di cellule infiammatorie croniche è costituito prevalentemente da mastociti, con cellule T, cellule B e macrofagi a configurare un quadro infiammatorio reattivo cronico immunomodulato.
Effetti delle Onde d’Urto sulla capsulite della spalla
Si comprende bene che un tessuto con queste caratteristiche non può che giovarsi del trattamento con Onde d’Urto Focali, i cui meccanismi di azione classici più volte ricordati sono quelli di rimodellamento del connettivo, miglioramento del microcircolo, modulazione dell’infiammazione e controllo del dolore.
A questo si aggiungono la nuova tecnologia a bassa intensità attraverso fonti terapeutiche lineari che permettono un fuoco più ampio.
Infatti è possibile previlegiare in alcuni casi maggiormente l’effetto decontratturante muscolare oppure trattare a scopo antalgico in modo specifico i trigger points con ottima efficacia sul dolore e sul recupero funzionale.
Non a caso gli studi scientifici sull’argomento si moltiplicano così come revisioni sistemiche e meta analisi, a conferma della nostra positiva esperienza sul campo.
Noi consigliamo nel caso di spalla congelata, o ancor meglio ai primi sintomi, di ricorrere al trattamento con Onde d’Urto Focali, rivolgendosi a professionisti esperti che possono avvalersi di tecnologie evolute di ultima generazione.
Artroscopia nella capsulite adesiva
Altrimenti in extremis è sempre possibile ricorrere all’intervento chirurgico oggi meno aggressivo di un tempo, in artroscopia, dove si pratica un release della capsula fino alla capsulotomia completa.
Successivamente il chirurgo sempre sotto anestesia mobilizza la spalla fino ad ottenere un arco di movimento soddisfacente.
Il post operatorio prevede una precoce riabilitazione funzionale.
Noi operiamo a Firenze, quello che possiamo fare è di impegnarci a darvi un appuntamento in pochissimi giorni.