Per la cura dell’epicondilite le ricerche in rete previlegiano il tutore, i rimedi naturali o della nonna, molto più raramente le ondedurto.
Così facendo purtroppo la patologia mal affrontata tende a cronicizzare e spesso si deve ricorrere alla chirurgia.
Gli interventi proposti nell’epicondilite vanno dalla sinoviectomia e fasciotomia dei tendini estensori radiali, eventualmente associato alla riparazione e/o reinserzione degli stessi.
Gli interventi possono essere tradizionalmente a cielo aperto con approccio open, o meglio per via percutanea o artroscopica.
Nella nostra lunga esperienza clinica le Onde d’Urto rappresentano un approccio terapeutico efficace, moderno, convalidato, sicuro, pratico e alla fine anche economico.
Sicuramente la terapia con Onde d’Urto è da mettere in campo prima di un eventuale intervento chirurgico.
Epicondilite e Onde d’Urto
I primi lavori scientifici pubblicati in letteratura sull’argomento sono della seconda metà degli anni novanta del secolo scorso e dimostrarono fin da subito l’importante contributo delle Onde d’Urto nella cura dell’epicondilite, una patologia molto comune e di difficile trattamento con le tecniche riabilitative tradizionali.
Definizione e cause dell’epicondilite
L’epicondilite o gomito del tennista denota un dolore in regione laterale del gomito dovuto generalmente ad un sovraccarico funzionale dei muscoli e dei tendini epicondiloidei che fungono da stabilizzatori ed estensori del polso.
In realtà a dispetto della desinenza -ite del termine che fa pensare ad un processo tipicamente infiammatorio, come lo è una tendinite, l’epicondilite come comunemente la intendiamo è andata ben oltre il processo infiammatorio.
Le alterazioni del complesso giunzionale muscolo-tendine-osso nell’epicondilite comunemente intesa sono caratterizzate da una degenerazione tessutale che comporta un vero e proprio sovvertimento strutturale dei tessuti interessati.
Puramente infiammatoria in senso anatomopatologico, l’epicondilite lo è solo nelle fasi sintomatiche iniziali, quando raramente si ricorre al consulto del medico.
Degenerazione angiofibroblastica dell’epicondilite
Si ha realmente una degenerazione dei tessuti interessati nell’epicondilite in senso angiofibroblastico, cioè una trasformazione del tessuto in senso fibroso ed iperplasico ( indurito ed ingrossato ) nel vano tentativo di riparare la lesione iniziale.
Il risultato che ne consegue è una progressiva sostituzione al posto di fibre resistenti ma elastiche tipiche del tendine sano, di fibre molto più fibrose e meno elastiche che rendono il tendine meno resistente e più vulnerabile.
L’epicondilite è in realtà una tendinosi
Quindi sarebbe meglio parlare di tendinosi, e non di tendinite, per indicare un processo di sofferenza cronica e prolungata nel tempo che difficilmente regredisce del tutto nell’aspetto anatomopatologico ma che può trovare un netto miglioramento clinico se adeguatamente curato.
L’efficacia delle Onde d’Urto nell’epicondilite
L’efficacia terapeutica delle Onde d’Urto nell’epicondilite deriva proprio dal fatto di essere una tendinosi, quadro clinico patologico tipicamente suscettibile di trarre beneficio dai meccanismi di azione delle Onde d’Urto.
Anche le ultime Linee Guida internazionali del 2023 confermano l’efficacia delle Onde d’Urto nel trattamento dell’ epicondilite fornendo preziose raccomandazioni a riguardo.
Onde d’Urto meccanismo azione
Primi tra questi l’effetto meccanico di rimaneggiamento tissutale, l’effetto rivascolarizzante, la modulazione della sintesi di tenociti e formazione di collageno, il controllo del dolore cronico, il rilascio di NO ( monossido di azoto ) con potente effetto antiossidante locale.
Ci eravamo lamentati non tanto tempo fa della scarsa attenzione per le Onde d’Urto anche da parte di professionisti che previlegiano altri approcci terapeutici talvolta meno efficaci, altre volte sicuramente più indaginosi e impegnativi.
Qualcosa sta cambiando e alle ondedurto cominciano ad essere riconosciuti i giusti meriti tra i rimedi per l’ epicondilite, molto più di quanto possa da solo il tutore, pur non considerandole una panacea come non deve essere.
Il dottor Carlo Zaolino ortopedico del Gaetano Pini CTO di Milano in un recente breve articolo sul “Dolore epicondilare di gomito ieri e oggi” riconosce alle Onde d’Urto il giusto ruolo nel controllo del dolore nel breve periodo.
Nella nostra esperienza, di oltre 25 anni, possiamo aggiungere anche l’efficacia nel lungo periodo, legata al fatto di modificare nettamente le condizioni tissutali, di ridurre il rischio di cronicizzazione e di recidiva.
Epicondilite: bisogna evitare le recidive
Infatti sono rari i casi nella nostra esperienza di richiesta di trattamento successivo al primo e questi sempre condizionati da richieste inevitabili di altissime prestazioni.
Molto dipende dalla precocità di intervento ( prima si interviene con le Onde d’Urto e migliore sarà il risultato ) e dalla adozioni di misure atte a mantenere un tessuto tendineo più fisiologico ed elastico possibile e ridurre al minimo il sovraccarico funzionale.
Le sedute hanno frequenza settimanale o bisettimanale, durata di pochi minuti, sono del tutto incruente e generalmente ben tollerate, non prevedono utilizzo di farmaci o anestetici, sono sempre eseguite da medico esperto / certificato.
Il numero delle sedute varia dalla gravità e dalla fase della patologia al momento dell’inizio del trattamento, in numero minore per le forme meno gravi e più recenti, in genere non superiore alle 4 – 6 sedute.
Operiamo a Firenze e rimaniamo a vostra disposizione.
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